...A prescindere da quello che si scriverà.
Ti è mai capitato?
Secondo me sì.
A scrivere non è mai il cervello.
Il cervello filtra, per carità. Il cervello rilegge, talvolta cancella.
Ma non è mai il punto di partenza. Il punto di partenza sono le viscere.
Si comincia con quella spinta, giù, là, alla base degli intestini e
senti quel qualcosa che sale inesorabile come schiuma di birra sulle
pareti solleticandoti dall'interno e poi su, fino in gola, e dalla gola
si spande in tutte le direzioni, toccando anche i muscoli delle braccia
che incominciano a fremere di energia repressa. Un pizzicore ai
polpastrelli ti segnala la saturazione e le cose son due: o ingoi, ingoi
e ingoi ricacciando tutto sul fondo, o cominci a scrivere e lasci che
questo fiume di birra si trasformi in parole di cui non hai nessun
controllo.
Ora, in tutto questo processo, ti devo confessare che mi succede una
cosa strana che magari succede anche a te: i concetti mi vengono fuori
al contrario. Se le cose hanno un ordine (e ce l'hanno), dal mio corpo
escono puntualmente nell'ordine inverso. Sta poi al cervello ribaltarle
in un secondo momento. Infatti non ti credere che questo post non sia
passato per lo stesso processo: la prima cosa a venir fuori sono stati i
polpastrelli che pizzicano e poi a ritroso, fino a rendermi conto che,
com'è ovvio che sia, il punto di partenza stava esattamente alla fine di
ciò che avevo scritto. Così ho preso tutto e l'ho ribaltato.
E la cosa veramente buffa è che, riflettendoci, non solo le cose ci
escono al contrario, ma ci entrano anche al contrario. Prendi le parole
che stai leggendo in questo momento: ti arrivano passando attraverso le
tue pupille e impressionandosi sulla retina, ma indovina un po'? Sono
capovolte.
Saranno poi gli impulsi inviati attraverso il nervo ottico a fornire
all'encefalo le informazioni necessarie all'elaborazione dell'immagine,
nonché al suo raddrizzamento.
Detto ciò, secondo me il nervo ottico del mondo s'è rotto. Guardo quello
che accade ed è tutto al contrario: i cattivi prosperano, i buoni
annaspano, la disonestà è premiata, l'onestà è un fastidioso
contrattempo, i sì sono no e i no sono sì...
Quando sarà riparato il nervo ottico, ci sarà un grande encefalo che raddrizzerà tutto, io credo.